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Pubblicato il primo bando “pacchetto giovani” della programmazione

Pubblicato il primo bando “pacchetto giovani” della nuova programmazione con risorse per 15 milioni di euro sull’intervento SRE01 “Insediamento dei giovani agricoltori” e 15 milioni di euro per l’attivazione complementare dell’intervento SRD01 “Investimenti produttivi agricoli per la competitività delle aziende agricole”.
Il bando persegue l’obiettivo di incentivare il primo insediamento in agricoltura di imprenditori agricoli giovani e professionalizzati, nonché il successivo sviluppo del loro progetto imprenditoriale. Tra i requisiti la qualifica professionale di IAP/CD o il raggiungimento entro il termine del Piano di Sviluppo Aziendale presentato”.

Il premio avrà un valore pari a 60.000 euro per gli insediamenti in zona con vincoli naturali o altri vincoli specifici e 50.000 euro nelle altre zone.

Sarà possibile presentare le domande dalle ore 15:00 di oggi e fino alle ore 13:00 del 30 aprile 2024.

L’atto di approvazione è la delibera di Giunta regionale n. 151 del 29 gennaio 2024.


Avviso Pubblico approvato con Decreto del Dirigente del Servizio n. 222 del 20 Aprile 2023 relativo all’intervento

START&INNOVA GIOVANI (ex “DGR n.268 del 06.03.2023 PR Marche FSE+ 2021 -2027 – Asse 1 Occupazione, Obiettivo specifico 4.a (9) – Campo di intervento 137 ) destinato al sostegno alla creazione di imprese innovative da parte di giovani disoccupati laureati o laureandi.
La finalità dell’intervento è quella di sostenere la nascita, da parte di giovani disoccupati laureati o laureandi fino a 35 anni di età, di start up innovative, comprese quelle provenienti dal mondo della ricerca (spin off universitari finalizzati all’utilizzazione economica dei risultati della ricerca universitaria), nei settori ad alto potenziale di crescita e innovazione riconducibili agli ambiti individuati dalla Strategia di Specializzazione intelligente 2021-2027 (S3) Marche di cui alla DGR n.42/2022 e alla realizzazione di questo intervento è destinata la complessiva somma di euro 5.000.000.00, garantita sui capitoli del PR Marche FSE+ 2021 -2027, Bilancio 2023/2025, come di seguito specificato:
– e
uro 2.500.000,00 per l’Annualità 2023
– e
uro 2.500.000,00 per l’Annualità 2024

I soggetti che possono presentare domanda di finanziamento devono, al momento della presentazione della domanda a valere sull’avviso Pubblico:
• essere laureati/e laureandi/e* che non abbiano ancora compiuto il 36° anno di età
• essere residenti o domiciliati nella regione Marche;
• essere disoccupati iscritti al Centro per l’impiego ai sensi del D.Lgs n. 150/2015.
• aver attivato un accordo con uno dei soggetti di cui all’art. 6 (nel caso di start up) dell’Allegato A dell’Avviso Pubblico.
(NB: si considerano laureandi i giovani studenti che hanno già richiesto la tesi di laurea corredata dall’assegnazione da parte del professore competente e che hanno sostenuto almeno il 90% degli esami del corso di studio, sono ammesse tutte le lauree previste dal sistema universitario e cioè vecchio ordinamento, triennali, specialistiche, magistrali. Al momento della presentazione della domanda i richiedenti non devono aver compiuto il 36°anno di età).
Inoltre, al riguardo dell’ultimo punto per accordo/protocollo d’intesa/convenzione con l’Università o con uno degli altri soggetti di cui sopra (incubatori/acceleratori di impresa certificati), si intende il coinvolgimento diretto degli stessi nelle attività progettuali finalizzate all’avvio e al primo sviluppo dell’impresa: orientamento, formazione, affiancamento, tutoraggio. L’accordo/protocollo d’intesa/convenzione dovrà pertanto contenere le finalità, le modalità di collaborazione e gli impegni reciproci ed i servizi offerti.

La domanda va presentata esclusivamente dal soggetto richiedente per via telematica utilizzando il formulario presente nel sistema informatico SIFORM2 all’indirizzo internet https://siform2.regione.marche.it .
La prima finestra, con una dotazione finanziaria di € 2.500.0000,00, decorrerà dal giorno successivo a quello di pubblicazione del presente Avviso sul BURM fino alle ore 18:00 del 17/07/2023 con dotazione finanziaria pari ad € 2.500.000,00.
La seconda finestra, con una dotazione di pari importo della prima (€ 2.500.000,00), decorrerà dal 1° febbraio 2024 fino alle ore 18:00 del 22 aprile 2024.

 In conformità con il Documento attuativo PR Marche FSE+ 2021 -2027, ciascuna start up/spin off potrà accedere ad un solo finanziamento pari ad euro 40.000,00 , in regime de minimis, equivalente alla somma forfettaria stabilita con decreto n. DDD n. 45-PRCN del 13.4.2023 del Dirigente della Direzione Programmazione comunitaria e nazionale, ed erogare in due tranche con le modalità riportate nell’Art 15 dell’Avviso pubblico.

Successivamente all’ammissione a finanziamento dei soggetti richiedenti, saranno definiti i beneficiari che sono le nuove start up e gli spin off universitari aventi i seguenti requisiti:
• costituite, successivamente alla pubblicazione dell’Avviso Pubblico sul BURM e dopo l’invio della domanda di contributo;
• costituite in società di capitali, anche in forma cooperativa;
• iscritte al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio competente per territorio, nella Sezione speciale dedicata alle start up innovative, di cui all’art. 35 della L. n. 221/2012, in quanto aventi i requisiti previsti dall’art. 25 comma 2 L. 221/2012.

Inoltre, devono essere in possesso dei seguenti requisiti:
a) avere sede legale e sede operativa (per sede operativa si intende l’unità locale in cui realizzano l’attività di impresa) nel territorio della regione Marche, ai sensi dell’art. 23 della L.R. 2/2005.
b) i progetti di impresa innovativi devono afferire ad uno degli ambiti produttivi prioritari individuati dalla Strategia di Specializzazione intelligente 2021-2027 (S3) Marche di cui alla DGR n.42/2022:
• Casa e Arredo ed Ambienti di vita
• Sistema Moda e Persona
• Engineering e Meccanica
• Sistema agroalimentare
• Prodotti e servizi per la cultura e l’educazione
• Prodotti e servizi per la salute
• Economia dei servizi e del turismo.

L’intervento è attuato con procedura valutativa con indicatori e relativi punteggi articolata in finestre temporali e graduatorie successive alla chiusura della fase di valutazione di ciascuna finestra temporale, sulla base dei criteri previsti all’ art. 9.1 dell’Avviso.
Farà seguito una fase di accettazione del contributo da parte del beneficiario , con conseguenti modalità di erogazione del contributo per tranche e successivi controlli.
S
i allega l’Avviso pubblico (linkabile) contenente tutte le informazioni ed anche il modulo di domanda che si genererà compilando il formulario online.
Per approfondimenti la Responsabile del procedimento relativo al presente Avviso pubblico è la Dott.ssa Simona Pasqualini: email: simona.pasqualini@regione.marche.it; telefono: 071 8063246.

Ogni informazione inerente il presente Avviso pubblico può essere richiesta, ai seguenti recapiti:
Simona Pasqualini simona.pasqualini@regione.marche.it
Fiorenza Gioacchini fiorenza.gioacchini@regione.marche.it 071 806 3837
Lorena Sgariglia lorena.sgariglia@regione.marche.it 071 806 3615 

Come già precedentemente sottolineato per altri interventi del PR FSE+ e  FESR Marche 2021-2027, anche in questo caso l’agevolazione sarà a fondo perduto, quindi a cura ed utilizzo del richiedente e senza un diretto collegamento nelle operazioni di credito bancario, per la BCC sarà importante monitorare questi interventi in un’ottica commerciale di sviluppo della clientela funzionale a operazioni di finanziamento collegate, anche in sinergia con altri operatori sul territorio quali Società di consulenza, Associazioni e Confidi già operativi su tali misure di livello regionale.

 

Novità dello Sviluppo rurale Emilia Romagna 2023-2027

Pubblicazione del bando relativo all’Azione ordinaria 6.2.01 “Aiuto avviamento imprese extra agricole in zone rurali”
Si avvisa che il G.A.L. Valli Marecchia e Conca ha pubblicato il bando relativo all’Azione ordinaria 6.2.01 “Aiuto avviamento imprese extra agricole in zone rurali” (Sesta edizione).
Tempistica raccolta domande: Pubblicazione bando: 09/01/2023 – Scadenza bando 10/02/2023, ore 13:00
Beneficiari:

  • persone fisiche che avviano una impresa individuale extra-agricola nella forma di ditta individuale, oppure assumano la responsabilità civile e fiscale di una    nuova società di persone esercente attività extra-agricola;
  • essere già titolare di un’impresa extra-agricola, nella forma di ditta individuale, oppure assumere la responsabilità civile e fiscale di una società di persone esercente attività extra-agricola. Per le imprese già esistenti l’aiuto potrà essere richiesto solamente in caso di avvio di ulteriore attività mai esercitata sino al momento della presentazione della domanda di sostegno. Per l’avvio di una nuova attività si farà riferimento alla integrazione del codice Ateco.
    Localizzazione interventi: Limitata alla zona D del territorio GAL, cioè ai Comuni di: Casteldelci, Maiolo, Novafeltria, Pennabilli, San Leo, Sant’Agata Feltria e Talamello.
    Condizioni di ammissibilità: Sono previste le seguenti condizioni (a titolo non esaustivo) che il beneficiario dovrà dimostrare:
    L’impresa dovrà:
  • rispondere alla definizione di “micro impresa” ai sensi del Reg. (UE) n. 702/2014;
  • avere una sede legale ed operativa in area rurale con problemi di sviluppo (zona D).
    Costi ammissibili (a titolo non esaustivo):
  • costruzione/ristrutturazione immobili produttivi;
  • nuovi canoni di affitto e/o ratei del mutuo, leasing pagati nel periodo di vigenza del PSA;
  • strumenti, apparecchiature, attrezzature, macchinari
  • realizzazione del progetto;
  • informazione e comunicazione;
  • realizzazione siti web, acquisizione di hardware e software;
  • investimenti immateriali quali: acquisizione/sviluppo programmi informatici, brevetti/licenze;

Risorse: euro 60.000,00
Sostegno: premio unico di euro 20.000,00
Scarica il bando e gli allegati in pdf
Scarica gli allegati in word

 

Programma di sviluppo rurale 2014-2020 Emilia Romagna

  1. Pubblicati i primi bandi per lo sviluppo rurale 2023-2027
    Tra i documenti regionali, il Complemento di programmazione per lo sviluppo rurale (CoPSR), approvato con delibera assembleare n. 99 del 28 settembre 2022 che sarà aggiornato a seguito della recente approvazione del Psp italiano, avvenuta con Decisione di esecuzione della Commissione del 2 dicembre 2022 (44.39 KB) . Il nuovo modello Pac prevede, infatti, il superamento dei Programmi di sviluppo rurale regionali attraverso l’elaborazione, da parte di ciascuno Stato membro, di un Piano strategico nazionale della Pac (Psp) che delinea una strategia unitaria per il sistema agricolo, alimentare e forestale le cui azioni dovranno concorrere al raggiungimento di 9 obiettivi specifici e di un obiettivo trasversale (AKIS – Agricultural Knowledge and Innovation Systems).
  2. Gruppi Operativi per l’innovazione: approvata la grauatoria
    Ammontano a 4,5 milioni di euro le risorse concesse con l’ultimo bando per il tipo di operazione 16.1.01 – Gruppi operativi del partenariato europeo per la produttività e la sostenibilità dell’agricoltura.
    La graduatoria individua 21 progetti che riceveranno un contributo pari al 90% della spesa ammessa. Progetti di innovazione per arrivare a filiere agricole e agroalimentari sempre più competitive e sostenibili. Il bando incentiva, infatti, la realizzazione di piani innovativi per la salvaguardia della qualità delle acque e del suolo, il controllo delle avversità con metodi a basso impatto, la verifica e l’adattamento dei sistemi colturali agricoli ai cambiamenti climatici (Focus Area 4B “Migliore gestione delle risorse idriche, compresa la gestione dei fertilizzanti e dei pesticidi”).
    Dei 21 progetti approvati, nove hanno come tematica prevalente la verifica e adattamento dei sistemi colturali agricoli ai cambiamenti climatici (per un totale di contributo concedibile pari a 1,8 milioni di euro), sette progetti riguardano l’abbattimento dei rilasci di sostanze inquinanti e il miglioramento della qualità delle acque e del suolo (1,55 milioni), mentre cinque hanno al centro il controllo delle avversità con metodo a basso impatto (1,1 milioni).
    L’atto di approvazione è la determina dirigenziale n. 25325 del 27 dicembre 2022 (pdf266 KB).
  3. Nuova programmazione sviluppo rurale
    Il 6 dicembre si è tenuta online la prima riunione del Comitato di monitoraggio del Complemento di programmazione regionale per lo Sviluppo rurale per il quinquennio 2023-2027, recentemente istituito (pdf298.51 KB), in cui sono state illustrate le strategie e gli interventi del Piano Strategico italiano della Pac 2023-2027, approvato il 2 dicembre 2022 dalla Commissione europea e in vigore dal 1° gennaio 2023.
    Il Piano mette a disposizione del settore agricolo dell’Emilia-Romagna fondi per lo sviluppo rurale da qui al 2027 per 913,2 milioni di euro, cifra che piazza la regione al primo posto per valore delle risorse ottenute fra le Regioni del Centro-Nord: il 40% dall’Europa, quasi 372 milioni, e il restante 60% fra finanziamento statale (379 milioni) e regionale (162,5 milioni). Si tratta di oltre 132 milioni di euro in più rispetto alla programmazione europea 2014-20, considerati nel nuovo settennato 2021-27 anche i due anni del Psr di transizione 2021 e 2022.
    Un risultato reso possibile, oltre che dal superamento del criterio dei parametri storici di riparto, dalla maggiore quantità di fondi europei ottenuta proprio nel biennio di transizione e dal maggiore cofinanziamento sia statale che regionale per il 2023-2027. Durante la riunione annunciato anche l’avvio dell’utilizzo dei nuovi fondi: il cronoprogramma delle misure prevede 116 bandi nell’arco di cinque anni11 (pdf447.22 KB) dei quali, per interventi agro-climatici-ambientali con adesione 1° gennaio 2023, in uscita nelle prossime settimane.
    Video presentazione Pac 2023-2027
  4. Comitato di sorveglianza
    Ulteriori risorse, da economie, a disposizione di nuovi investimenti in agricoltura per la riduzione delle emissioni di ammoniaca ma anche per proseguire con i progetti di sviluppo delle imprese agricole. Questo grazie a una modifica alla versione vigente del Psr 2014-22, operativa solo dopo l’approvazione da parte della Commissione europea delle modifiche proposte nel corso del Comitato di Sorveglianza  che si è svolto il 6 dicembre a Faenza (Ra).
    Le modifiche in corso hanno un carattere strategico con un impatto significativo su alcuni obiettivi, tra cui quello collegato alla riduzione delle emissioni di ammoniaca che viene più che raddoppiato per effetto delle riallocazioni finanziarie proposte: un incremento della dotazione di 17 milioni e lo scorrimento della graduatoria dell’ultimo bando per oltre 29 milioni. Tra le altre riallocazioni finanziarie, si propone un potenziamento della dotazione pari a 32 milioni per investimenti in aziende agricole, che sull’ultimo bando ancora in istruttoria permetterà lo scorrimento di gran parte della graduatoria, garantendo 89 milioni di euro di contributi per investimenti.
    La proposta di modifica prevede anche l’adattamento alle nuove condizioni per gli impegni in transizione nella programmazione agricola 2023-2027. Inoltre, alcune modifiche sono state apportate ai tipi di operazione 1.2.01 – Sostegno ad attività dimostrative e azioni di informazione 16.9.01 – Agricoltura sociale in aziende agricole in cooperazione con i Comuni o altri enti pubblici, con lo scopo di agevolarne l’attuazione per i prossimi bandi.
  5. Pac 2023-2027, via libera dalla Commissione europea al piano strategico italiano
    Il Piano strategico della Politica agricola comune (Pac) dell’Italia per il periodo 2023-2027 è stato approvato venerdì scorso dalla Commissione europea per un valore di 26,61 miliardi di euro.
    “L’Italia – si legge in un comunicato della Commissione – è uno dei maggiori produttori agricoli e trasformatori di alimenti dell’Ue, con un settore agricolo molto diversificato. Il piano italiano introdurrà un importo massimo per ettaro per il sostegno al reddito di base degli agricoltori. Le piccole e medie aziende agricole riceveranno un pagamento redistributivo per ottenere un sostegno finanziario più equo. Circa 800.000 agricoltori riceveranno inoltre finanziamenti specifici (da una dotazione totale di quasi 3 miliardi di euro) per partecipare a strumenti di gestione del rischio, in modo da affrontare meglio il crescente impatto degli eventi climatici avversi. Nell’ambito dei suoi impegni ambientali, il piano italiano mira ad aumentare la superficie coltivata con metodo biologico fino al 25% della superficie agricola. L’Italia sarà inoltre tra i primi paesi dell’Ue ad attuare la nuova condizionalità sociale della Pac per garantire la sicurezza sul lavoro e combattere lo sfruttamento della manodopera. Infine 1,1 miliardi di euro saranno dedicati ad aiutare i giovani agricoltori ad avviare e garantire la loro attività”.

Regione Emilia-Romagna: Agricoltura, caccia e pesca Quasi 1 miliardo di euro per la nuova programmazione per lo sviluppo rurale, 132 milioni in più rispetto alla precedente
Le priorità: competitività, reddito delle imprese e buona occupazione, sostenibilità ambientale, sviluppo equilibrato dei territori e innovazione digitale
Quasi un miliardo di euro per l’agroalimentare dell’Emilia-Romagna, settore fondamentale per l’economia regionale e il Made in Italy, grazie a eccellenze e prodotti unici al mondo. Ammontano infatti a 913,2 milioni di euro i fondi per lo sviluppo rurale da qui al 2027, cifra che piazza la regione al primo posto per valore delle risorse ottenute fra le Regioni del Centro-Nord: il 40% dall’Europa, quasi 372 milioni, e il restante 60% fra finanziamento statale (379 milioni) e regionale (162,5 milioni).
Si tratta di oltre 132 milioni di euro in più rispetto alla programmazione europea 2014-20, considerati nel nuovo settennato 2021-27 anche i due anni del Psr di transizione 2021 e 2022. Un risultato reso possibile, oltre che dal superamento del criterio dei parametri storici di riparto, dalla maggiore quantità di fondi europei ottenuta proprio nel biennio di transizione e dal maggiore cofinanziamento sia statale che regionale per il 2023-2027.
La Giunta regionale ha definito progetti e priorità di utilizzo dei fondi, approvando la delibera sul Complemento di programmazione per lo sviluppo rurale del Piano strategico della PAC 2023-2027. Tre le macro-aree di intervento: competitività, reddito delle imprese e la buona occupazione, cui andranno 286 milioni di euro (31,33% del totale); sostenibilità ambientale dei processi produttivi e delle colture, 404 milioni, pari al 44,25% delle risorse, e quindi la quota maggiore; sviluppo equilibrato dei territori, a partire dalle aree montane e interne, con 149 milioni di euro (16,32%). Sono poi previste azioni sull’innovazione digitale in agricoltura a tutte le aree di intervento, per le quali sono disponibili 51 milioni (5,58%).
Il provvedimento è atteso ora in Assemblea legislativa: prima l’iter in Commissione quindi l’approdo in Aula per l’esame definitivo. Sarà poi trasmesso al ministero delle Politiche agricole e successivamente inviato alla Commissione europea per l’approvazione finale, possibile già entro l’anno.
Con questo atto la Giunta chiude la programmazione relativa ai fondi europei per il nuovo settennato, dopo aver già ottenuto il via libera da Bruxelles ai Programmi Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale) e Fse (Fondo sociale europeo) Plus.
I contenuti del nuovo Piano 2023-27 sono stati illustrati alla stampa oggi in Regione, a Bologna, dal presidente della Regione e dall’assessore regionale all’Agricoltura.
Con la nuova programmazione si punta ad accompagnare l’agricoltura regionale verso una maggiore sostenibilità e innovazione digitale e tecnologica, a tutela della qualità che la contraddistingue, ma anche a dare un sostegno concreto al settore nel pieno della crisi energetica, con i prezzi di gas e materie prime alle stelle, e con gli effetti combinati del cambiamento climatico e della pandemia negli ultimi due anni coi quali fare i conti tutti i giorni.
Nell’elaborare la propria strategia, la Regione ha tenuto conto del Piano Nazionale di Riforma e Resilienza (Pnrr), che, in un’ottica di sostenibilità globale, destina risorse straordinarie ai settori agricolo, agroalimentare e dello sviluppo del territorio (oltre 10 miliardi di euro a livello nazionale).
L’impegno per il periodo 2023-27 che la Regione si trova ad affrontare è sostenere il sistema agricolo, agroindustriale regionale e i territori rurali nel perseguimento degli innovativi e ambiziosi obiettivi definiti della nuova Politica agricola comunitari in una congiuntura internazionale di grande difficoltà. Rispetto agli obiettivi comunitari che prevedono almeno il 35% su interventi per agroambiente e clima, l’Emilia-Romagna ha raggiunto il 44%, mentre sopra le soglie europee sono anche le risorse destinate ai partenariati pubblico-privati che operano prevalentemente in aree interne e montane, dove, fra risorse dirette e indirette, si concentrerà il 40% in più dei fondi.
Gli obiettivi del nuovo Piano
Cosa devono aspettarsi imprese e mondo agricolo emiliano-romagnolo dai nuovi obiettivi del Piano di sviluppo rurale? Il documento prevede tre aree principali di intervento: competitività, sostenibilità ambientale e sviluppo equilibrato dei territori. Più una trasversale che riguarda la sfida digitale in agricoltura e l’innovazione nelle aree rurali che interessa tutti i capitoli del Programma.
Il primo obiettivo di competitività potrà contare su risorse complessive per oltre 286 milioni di euro, il 31,33 % del totale, di cui 176 milioni per investimenti che attiveranno interventi privati per altri 216 milioni di euro.
Il secondo, che riguarda la sostenibilità ambientale, ha una dotazione di oltre 404 milioni di euro, pari al 44,25% delle risorse totali, di cui 326 milioni per interventi a superficie o a capo e oltre 77,7 milioni per investimenti di natura ambientale che attivano oltre 26 milioni di investimenti privati.
Per il terzo cardine del piano, lo sviluppo equilibrato dei territori, le risorse ammontano a oltre 149 milioni di euro pari al 16,32% delle risorse totali.
Le azioni per sostenere innovazione e sfida digitale in agricoltura e nelle aree rurali sono trasversali a tutte le aree di intervento. Vanno sotto l’etichetta di Akis (Agricultural knowledge and innovation system) e hanno un budget complessivo di circa 51 milioni di euro, pari al 5,58% delle risorse totali.

 

Nuovi bandi per incentivare l’adesione all’agricoltura biologica in Emilia-Romagna: 14,5 milioni di euro a favore della tutela dell’ambiente
Sono stati approvati i bandi per i tipi di operazione della Misura 11 – Agricoltura biologica del PSR, a partire dal 1°gennaio 2022.
I tipi di operazione finanziati sono 11.1.01 “Conversione di metodi e pratiche biologiche” con 4,5 milioni di euro di risorse stanziate e 11.2.01 “Mantenimento di metodi e pratiche biologiche” con 10 milioni di euro. Si riconoscono alle aziende aderenti, rispettivamente per 5 anni e per 3 anni, premi a superfice diversificati per le diverse tipologie di colture e allevamenti; per la conversione i premi sono superiori nei primi tre anni di adesione per agevolare la conversione delle aziende a questa pratica. Per le nuove aziende aderenti è prevista la notifica di iscrizione al sistema di controllo entro il 30 gennaio 2022. Le domande di sostegno dovranno essere presentate entro il 28 febbraio 2022.
Il biologico in regione. L’Emilia-Romagna è al quinto posto a livello nazionale per numero complessivo di operatori biologici – 6.840 a fine 2020 – e sul gradino più alto del podio per numero di aziende di trasformazione/preparazione, oltre 1.280. Il nostro territorio dal 2014 ad oggi ha registrato un vero e proprio boom, con quasi 180 mila ettari certificati a fine 2020 (+102%). Tra gli obiettivi della Regione con la prossima programmazione 2023-2027 c’è la copertura ad almeno il 40% delle superfici con il biologico e gli altri sistemi di produzione sostenibile.
L’atto di approvazione è la delibera di Giunta Regionale n. 2039 del 29 novembre 2021.
Per maggiori informazioni consultare la scheda bando al link: https://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/psr-2014-2020/bandi/bandi-2021/agricoltura-biologica

 

Pacchetto giovani 2021 regione Emilia-Romagna: oltre 30,3 milioni di euro per l’ottavo bando dedicato al ricambio generazionale in agricoltura.
Approvato per la Regione Emilia-Romagna l’ottavo bando per aiutare il decollo delle aziende agricole guidate da under 41, con oltre 30,3 milioni di euro di risorse finanziarie suddivise in più di 16,3 milioni di euro per il tipo di operazione 4.1.02 “Investimenti in azienda agricola per giovani agricoltori beneficiari di premio di primo insediamento” e 14 milioni di euro per il tipo di operazione 6.1.01 “Aiuto all’avviamento d’impresa per giovani agricoltori”.
Il premio di primo insediamento varia da un minimo di 30 mila euro ad un massimo di 50 mila euro nelle zone con vincoli naturali o altri vincoli specifici.
Il sostegno al piano di sviluppo aziendale parte dal 40% nel caso di investimenti per la lavorazione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti aziendali, per salire al 50% negli altri casi.
Con 150 milioni di euro già investiti nel corso dell’attuale programmazione il Psr ha favorito la nascita di quasi 1.800 nuove imprese condotte da giovani, di cui il 30% donne e circa la metà nelle zone montane, dove fare agricoltura è più difficile. I contributi si sono concentrati per circa il 50% nei settori dell’ortofrutta e lattiero-caseario.
Le domande di contributo dovranno essere presentate entro il 22 maggio 2022.
L’atto di approvazione è la Delibera di Giunta regionale n. 2136 del 13 dicembre 2021
Per maggiori informazioni consultare la scheda bando al link: https://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/psr-2014-2020/bandi/bandi-2021/bando-pacchetto-giovani

 

Aperto il bando “Aiuti all’avviamento per l’insediamento di giovani agricoltori” della Regione Marche
Si è aperto il 10 settembre il bando a sportello relativo alla Sottomisura 6.1. – Aiuti all’avviamento per l’insediamento di giovani agricoltori – nell’ambito del PSR della Regione Marche, su cui sarà possibile presentare domanda fino al 21 dicembre.

Si tratta del bando Pacchetto Giovani con cui la Giunta Regionale intende sostenere i giovani agricoltori attraverso risorse finanziate con i fondi europei del PSR 2014-20 per il biennio di proroga 2021/2022;  in attesa dell’approvazione della modifica del PSR con cui saranno allocati i fondi assegnati per l’estensione di due anni, è stato possibile intanto procedere con la prima dotazione di 5 milioni di euro, attraverso appunto l’emanazione del bando per l’anno 2021, poi l’intento della Giunta sarà quella di prevedere un bando gemello – il prossimo anno – con una capienza stimata in 20 milioni di euro.
L’obiettivo è favorire l’insediamento di giovani agricoltori nel settore agricolo marchigiano al fine di migliorare la competitività delle imprese, grazie alla maggiore dinamicità e propensione agli investimenti dei giovani imprenditori.
L’insediamento viene sostenuto mediante un aiuto all’avviamento e con l’opportunità di accedere contestualmente a misure che supportano l’acquisizione delle necessarie competenze tecniche e la realizzazione degli investimenti strutturali in azienda; elemento fondamentale dell’insediamento è la realizzazione di un piano di sviluppo che garantisca una innovazione aziendale, tecnologica o non, comunque orientata alla competitività o alla tutela dell’ambiente o alla prevenzione o mitigazione dei cambiamenti climatici.
Come noto, per giovani agricoltori si intendono beneficiari di età di almeno 18 anni e non superiore a 40 anni al momento della presentazione della domanda di sostegno, che si insediano per la prima volta in un’azienda agricola in qualità di capo azienda da non più di 24 mesi.
Tale bando prevede contributi per nuovi insediamenti a partire da 35.000 euro fino a 50.00 euro, nel caso vengano realizzati in area montana, ed un contributo medio del 50% sugli investimenti per produzioni agricole, agriturismi ed agricoltura sociale; chi si piazza in posizione utile all’interno della graduatoria potrà beneficiare dell’intero pacchetto, considerando poi che, tra le misure a sostegno degli imprenditori agricoli, il bando prevede formazione e consulenza gratuite.
Altro elemento di novità è la rendicontazione ex post, senza bisogno di presentare preventivi (i costi sono standardizzati), così da semplificare la procedura sia per chi fa domanda che per la Regione nella fase di controllo, mentre  andrà presentato un business plan a corredo del progetto, un Piano di Sviluppo Aziendale (PSA) per lo sviluppo dell’attività agricola, che sarà oggetto di valutazione secondo specifici parametri e concorrerà a definire la posizione in graduatoria della domanda di premio.
Da considerare che il PSA – pena la decadenza dal premio per l’insediamento – dovrà necessariamente risultare avviato in data successiva a quella di presentazione della domanda di sostegno, ma entro 9 mesi decorrenti dalla data di assunzione della decisione individuale di concessione del premio.
Invece, i giovani che accederanno al bando si impegneranno a risultare agricoltori in attività entro 18 mesi dalla data della decisione con cui si concede l’aiuto e non dal momento dell’insediamento, mentre viene introdotto un criterio di selezione finalizzato a favorire i soggetti già in possesso di un titolo di studio ed esperienza maturata nel settore agricolo (che andrà a sostituire quello inerente i giovani di età non superiore ai 30 anni previsto nei bandi precedenti).
Tra gli obiettivi del piano aziendale sono state considerate tutte le produzioni di qualità, non soltanto quelle biologiche.
L’istanza per la richiesta di beneficio andrà presentata esclusivamente su SIAR tramite accesso al seguente indirizzo: http://siar.regione.marche.it , il responsabile del procedimento è Andrea Sileoni – Funzionario del Servizio Politiche agroalimentari Telefono 071-806.3751 – Indirizzo mail: andrea.sileoni@regione.marche.it.
Per il bando completo, gli adempimenti specifici delle sottomisure attivabili nel pacchetto giovani e i modelli allegati al bando, è possibile accedere al seguente link:
https://www.regione.marche.it/Regione-Utile/Agricoltura-Sviluppo-Rurale-e-Pesca/Bandi-di-finanziamento/id_8293/4939.

 

Ora è ufficiale. Nuova PAC, se ne riparla nel 2023
Dopo lunghe trattative tra i rappresentanti del Parlamento europeo e del Consiglio Ue si è deciso di prorogare l’attuale Politica agricola comune fino al 2023 con rinvio della nuova riforma. Ora l’accordo dovrà essere ratificato dall’Eurocamera e dal Consiglio dei ministri dell’Agricoltura Ue (che raggruppa i ministri competenti dei 27 paesi membri), ma non ci dovrebbero essere imprevisti.
Che cosa significa per gli agricoltori? In primis che le aziende agricole potranno contare su regole certe per ancora due anni e mezzo. Considerato il clima di incertezza generale che sta vivendo l’Europa alle prese con una recessione economica e una pandemia, non è da considerare cosa da poco.
Secondo, che le regioni potranno preparare i nuovi Psr con maggiore facilità, dal momento che i Piani di sviluppo rurale dovranno essere scritti con le regole attuali. Cattive notizie invece per le regioni poco virtuose, che non sono riuscite ad utilizzare tutti i fondi messi a disposizione nei tempi prestabiliti: la proroga dell’attuale Pac non si traduce in uno slittamento delle scadenze.
Terzo vantaggio: viene rafforzata la gestione del rischio, in linea con i risultati del Regolamento Omnibus. Ci sarà un abbassando dal 30 al 20% delle soglie minime di perdita per l’attivazione dei fondi mutualistici contro le avversità climatiche e dello strumento di stabilizzazione del reddito aziendale.
Quarto, ci sarà una estensione dei programmi operativi previsti dall’Ocm. In particolare i programmi operativi del settore ortofrutta e apicoltura previsti nell’Ocm proseguiranno fino alla fine del 2022.
Quinto, ci sarà un’estensione dei diritti di impianto vite. I diritti saranno convertiti in autorizzazioni fino alla fine del 2022, per tener conto di alcuni dei ritardi di impianto dovuti agli effetti di Covid-19 sulla capacità di lavoro nei campi.
Infine, viene modificato il regolamento per la commercializzazione dell’olio d’oliva e dell’olio da tavola, che offre agli Stati membri la possibilità di definire regole di commercializzazione per stabilizzare il funzionamento del mercato, come già accade per il vino.
Il nodo del bilancio Ue
Rispetto alla proposta messa sul tavolo dalla vecchia Commissione, che prevedeva un taglio ai fondi destinati alla Pac, il nuovo esecutivo ha invece proposto un aumento di 10,7 miliardi per il periodo 2021-2027 (+2,8 rispetto al settennato precedente e +7,2% rispetto alla prima proposta della Commissione).
Per il settennato che si conclude quest’anno, l’Ue aveva messo in campo un bilancio Pac pari a 380,8 miliardi di euro. Oggi, per il periodo 2021-2027, la Commissione europea propone 391,5 miliardi, pari a un incremento del 2,8% tra le due programmazioni. Dei 26,5 miliardi aggiuntivi, 16,5 vanno a rafforzare il fondo per lo sviluppo rurale, finanziando anche gli obiettivi del nuovo Green deal. Altri 5,5 miliardi supplementari sono destinati sempre allo sviluppo rurale per supportare la ripresa post Covid-19, e la metà verranno anticipati al 2021. Infine 4,5 miliardi in più andranno ai pagamenti diretti agli agricoltori e alle misure di mercato.

 


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